Heroes
Se il presente è in costante balia dell’incertezza e della paura, quale futuro si profila per l’umanità? La risposta nel mondo dei serial è precisa: servono degli eroi. Così dalla massa spuntano individui eccezionali: volano, sollevano treni, guariscono, sparano radiazioni, viaggiano nel tempo e nello spazio.
Heroes è una risposta all’ansia di questi anni ondivaghi dove l’orizzonte pare custode del brusio del prossimo tsunami: quello definitivo. Va detto che la cultura americana ha sempre avuto un rapporto speciale con gli eroi: gli Usa sono una nazione giovane che ha dovuto misurarsi con la gloria degli imperi più blasonati, ricchi di storia e figure mitiche.
A questa grandeur gli Stati Uniti hanno dapprima opposto gli ideali universali di libertà, uguaglianza di fronte alla legge e possibilità di accesso alla ricchezza e al potere, in breve il mito della terra delle opportunità. Poi è sorto il culto dei Padri della patria e con le guerre e i morti sul campo di battaglia sono arrivati anche gli eroi nazionali. Il ruolo degli Usa nel mondo è cresciuto rapidamente e all’inizio del ’900 il Paese si è candidato a superpotenza lanciandosi nel primo conflitto mondiale.
I supereroi nascono negli anni ’30 quando la Grande Depressione rischia di affossare il sogno americano: chi potrà difendere i deboli in una fragile società multietnica? Chi potrà ergersi a paladino della giustizia quando chi la amministra è corrotto o impotente? Un privato superpartes, anzi un supereroe: intelligente, forte, buono e magico. Una divinità domestica che aggiusta le cose e poi se ne torna nell’ombra, nessun premio se non l’intima soddisfazione del bene donato.
Si è detto che è "fortunato il Paese che non ha bisogno di eroi", ma non quando le istituzioni mentono, portano via i tuoi figli a morire in un deserto, limitano le tue libertà. Allora cresce la sete di verità, pace e giustizia. E se questi capisaldi mancano in chi governa serve un contrappeso per impedire che gli equilibri sociali saltino.
Heroes è la soluzione: ripartiamo dal basso, dalla gente, o meglio dal common people. La nuova speranza cammina per le strade del Bronx, va in taxi a Manhattan, stura i lavandini di un drive in texano, zappa in una fattoria dell’Arkansas. Sono persone che hanno scoperto d’avere poteri incredibili e che stanno imparando ad usarli. Alcuni rinunceranno, altri compieranno il fatidico passo in avanti nella consapevolezza che la risposta alle speranze perdute non può che venire da noi stessi. Eroi di una nazione sotto assedio, alfieri di un sogno di tollerante convivenza multirazziale e multietnica, crogiolo di culture e religioni. Un sogno che può ritrovare la sua forza se gli "eroi di tutti i giorni" inizieranno a viverlo ad occhi spalancati.