martedì 24 gennaio 2012

La fine dell'euro


Di prima mattina vado dal panettiere: quattro panini e due brioches. Fanno quattro e venti. Porgo sorridente la mia card ricaricabile. La commessa la prova sul lettore e fa una smorfia "Mi spiace, deve aver finito il credito". Rosso in volto esco e cerco un bancomat per ritirare i soldi.
Ma gli sportelli automatici non sono più abilitati alla riscossione, c'è stata la riforma. Niente più spiccioli in circolazione: è la formula per spegnere sul nascere la tentazione dell'evasione fiscale e tracciare ogni passaggio di denaro.
Allora vado in Posta per ricare la card: c'è la fila. Tante persone che sventolano i bollettini precompilati. Si può pagare via internet, ma chi si fida? E se capita una verifica, una contestazione, è sempre meglio avere in mano un pezzo di carta. Arriva il mio turno: vorrei ricaricare... ma nel portafogli scopro di avere soltanto tessere di supermercati e carte fedeltà. Altra figuraccia.
Mi decido allora a correre in banca: varco la bussola col fiatone. I promotori finanziari con le scrivanie vicine all'ingresso solitamente appiccicosi stavolta dribblano il mio sguardo. Comprensibile, i "fondi" azionari che mi hanno appioppato non si scollano dal "fondo" della Borsa.
Disturbo un cassiere dall'aria assonnata che controllando con lentezza da bradipo i miei dati al terminale lancia ipotesi tra l'allarmante e il catastrofico.
"Ma è sicuro di avere il conto da noi? Forse non le hanno accreditato lo stipendio. Lei è lavoratore dipendente, libero professionista o in cassa integrazione? Magari è un difetto del sistema: mi pare che non corrispondono i suoi codici di emissione. Ah, ecco il problema: il suo deposito non è stato convertito".
Io tentenno: "In che senso "convertito"?". Ma sì, sbadiglia il cassiere: è ancora in euro, ormai siamo passati allo yuan, lo sanno tutti. Io fisso attonito la card, quell'anonimo pezzo di plastica colorata non riporta nessun simbolo della valuta.
In effetti potrebbe rappresentare un credito in sterline, rubli o pacchetti di smarties. Mi sento preso in giro, vorrei gridarne quattro al cassiere, invece mi sveglio.
Era un sogno, anzi l'incubo della fine dell'euro. Ma per sicurezza subito controllo il portafogli: 30 euro e un paio di monetine. E naturalmente una card ricaricabile che manda sinistri riflessi.

foto: la moneta del futuro in tre diversi tagli: bio, bacato e marcio

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