Cuore di Shinji
Penso che gran parte del successo di questo anime in Giappone sia dovuto all'identificazione di molti adolescenti e giovani con le traversie emotive e i deficit comunicativi di Shinji. Quella nipponica è una società dove la rigidità dei rapporti e il protocollo cerimoniale sono passaggi obbligati, forche caudine che richiedono al giovane il sacrificio di parte della propria individualità per "rinascere" come soggetto socialmente integrato. Possiamo così comprendere il fascino suscitato dai tormenti di un fragile ragazzo che resiste agli assalti del proprio infausto destino.
Visto da Occidente invece Shinji è un "eroe" assolutamente atipico, profondamente restio ad affrontare l'avventura che gli si para davanti. Fosse per lui la vita ideale sarebbe un viaggio in metropolitana con walkman incollato alle orecchie. Eppure sente che il richiamo di un destino oscuro, che picchia con forza sulla porta del suo rifugio precario. Shinji è nato da genitori che condividevano non solo un sentimento amoroso ma il sogno di un nuovo destino per l'intera umanità. Strano, perché siamo abituati a concepire l'amore come un antagonista del pensiero razionale, un sentimento esclusivo e condiviso da due persone che diventano coppia e nel farlo tracciano un nuovo confine tra loro stessi e il mondo. I genitori di Shinji rovesciano la prospettiva e fanno leva sulla loro unione per cambiare il resto del mondo. Un sogno più grande di loro, ma che può camminare con le gambe della Seele, sul sentiero tracciato dalle profezie contenute negli antichi testi e soprattutto animato dal cuore ferito del piccolo Shinji.
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