sabato 27 ottobre 2012

Tripartito.1 - Il tragitto





Non è la prima volta che guido nel sonno. Nel caso più recente ero al volante di un'utilitaria con a bordo amici e parenti stretti, ma in una versione più giovane rispetto al presente. Anche io mi sento ragazzo, forse anche fresco di patente. Stringo un volante che mi pare fin troppo ballerino rispetto alla serietà supposta del veicolo e cerco di centrare la carreggiata che, per quanto rettilinea è dispettosa: sembra incurvarsi leggermente nel momento del nostro passaggio.
A complicare la faccenda ci sono schiere di automobilisti che sfrecciano al limite della linea di mezzeria, anzi spesso la superano, impegnati in furiosi sorpassi che implicano il rischio di un frontale dagli effetti disastrosi. Sembra di stare sulle strade pazze degli inseguimenti acrobatici alla Harold Lloyd e i Keystone cops. Infatti la scena si svolge con un audio a bassissimo volume che mi fa nascere il sospetto di una colossale burla. Le difficoltà intanto aumentano: man mano che viaggio nel traffico frenetico di una superstrada dell'hinterland la mia visuale si restringe, i contorni di fanno sfuocati e ogni volta che mi imbatto in un incrocio salto semaforo e precedenze.
La velocità non la determina il mio piede sull'acceleratore, è indipendente e in progressione: comincio a sentirmi prigioniero di un raffinato tormentatore. Ormai ho gli occhi ridotti a fessure e quasi attendo lo scontro come una liberazione. Avvisto una colonna di trattori guidati da idioti che fanno lo slalom in mezzo alla strada. Dopo averne scansati un paio decido di buttarmi su un'aiuola spartitraffico badando di evitare la segnaletica verticale: l'auto ingolfata da erba e terra si arrende mentre vengo tempestato da rimproveri ed esclamazioni di sollievo del parentado.

Foto: Tallinn main road

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