venerdì 26 ottobre 2012
Tripartito.2 - la residenza
Poi si inserisce una sottotrama casalinga: vivo in un appartamento al piano terra che pare un piccolo Overlook hotel: interni con pareti bianche e moquette al pavimento, piccole stanze arredate come indipendenti zone notte.
A volte mi capita di arrivare in locali inesplorati: in uno di questi scopro un letto con una coperta di raso azzurro bordata di un singolare ricamo d'argento che nel lembo superiore, quello sopra il cuscino, si trasforma in un gancio-appendino decorato a forma di donna piumata. L'impressione complessiva è quella di un sarcofago egizio. Al piano superiore esiste una zona uffici che digrada in un quieto giardino urbano e da quello che capisco è la sede di un consultorio socio-sanitario: mi capita di cogliere brandelli di conversazioni di coppie in crisi e consultazioni con gli avvocati al seguito.
Da uno stretto cortile esterno che si affaccia su una ampia scalinata vedo scendere, accompagnata dal legale annuente, una valchiria dai capelli biondi ma militarmente corti che sfoggia un'audace schiena nuda. Il suo borbottare è appena comprensibile ma avverto che non risparmia strali all'indirizzo del suo ex. Mi ritiro, quasi avessi violato qualche confine della privacy, ma presto devo fronteggiare altre invasioni. Pare che qualcuno si sia introdotto nella mia magione: noto negli stretti corridoi un disordine che non mi appartiene: cocci di vasi e depliant piegati di traverso come misteriosi origami in 2D.
Una fitta di impotenza mi pervade: che misure posso adottare se non conosco nemmeno l'esatta topografia della casa? Mi rassegno e resto indeciso se accomodarmi a letto per vegliare in attesa degli intrusi oppure produrmi in un pattugliamento silenzioso.
foto: Macba Barcellona
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento