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Dal padiglione della reggia si leva un fumo nero che prende rapidamente forma e consistenza: è un altro gigante. E' il mago del re, alto e terrificante quanto l'invasore. La sua tunica bianca e nera è intessuta di misteriosi simboli e al collo porta il pendente con il marchio del regno. Due passi soltanto e il campione è già fuori dalle mura, oltre la folla in preda al panico e sbarra la strada all'orda dei cavalieri neri che agitano minacciosamente le loro lunghe lance.
Il mago li squadra con occhi sfavillanti e scosta l'ampia veste all'altezza dei fianchi: prorompe un grosso tubo che cigolando punta dritto verso le avanguardie dell'esercito nemico. La carica è rallentata dal terrapieno a forma di zucca, ma non si arresta, nessuna esitazione davanti al baluardo del regno. Il corpo del mago allora si anima di cigolii, rumori di catene e argani nascosti: alla fine dal tubo scroscia un getto d'acqua che inonda il pendio. I cavalli si impennano, l'aria si riempie di nitriti e urla. Il popolo e i soldati gioiscono assistendo alla momentanea impasse dei cavalieri neri.
* disegno di Sergio Toppi
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