mercoledì 20 maggio 2015

Expodoc


- Oh mio dio, senti la fragranza di questo cartone!
- Davvero un piatto gustoso, mai assaggiate delle pennette di cartone tanto buone. Dici che sarà merito del sugo al nero di polistirolo?
- Può darsi, nel menu c'è scritto: dalle migliori discariche della pianura padana. Ecco, però tu non esagerare con quel prosecco di percolato di Marghera. Anche se al ritorno prendiamo il treno, dopo devi guidare fino a casa.
- Andiamo, un altro bicchiere cosa vuoi che mi faccia. E poi non capita spesso di poter gustare simili prelibatezze. Siamo venuti apposta noh!
- Papà! Papà! Guarda cosa c'è nel mio piatto!
- Oddio GianGianni! Cos'è quella roba rossa? GianGemma non toccare più niente!
- Uhmm, vediamo. Proprio non saprei GianGiulia. Chiamo il cameriere.
- Senta!
- Signore?
- Scusi, capisco la cucina alternativa, ma cos'è questa cosa nell'hamburger di eternit di mia figlia? Guardi qui tra le fette di cellophane integrale...
- Ehm, ehm. Mi faccia vedere bene..oh sì, è un pomodoro.
- Un che?
- Un pomodoro!
- Ma si mangia?
- Bè, volendo sì, in realtà è una semplice guarnizione. Una trovata dello chef per dare colore al piatto.
- E allora dovrebbe essere indicata bene nel menu. Noi siamo venuti qui per il cibo tradizionale, i piatti tipici locali non potete mica infilarci un pezzo di podo...di pomodoro. 
- Diglielo GianGianni. E se la bambina si rompe un dente o gli va di traverso e soffoca?
- No, guardi che il pomodoro è biodegradabile. Anche se lo mangia non succede nulla...
Nulla? E' se la bambina fosse allergica a sta roba? Chi ci pensa? Almeno è senza proteine?
- Di..direi di  sì.
- Non mi sembra molto convinto. Di sicuro sarà pieno di vitamine...
- GianGianni, quella roba corrode!  
- Ma signori: il pomodoro è un alimento naturale!
- Naturale? 
- Ma come si permette di usare certi termini? Ci sono dei bambini! GianGianni, andiamo via!
- Sì, andiamo GianGiulia. E non finisce qua. Scriverò una lettera ai giornali. Altro che famare il pianeta: avvelenatori! Ecco cosa siete.

Nella grande sala del ristorante è calato il silenzio. La famigliola si alza da tavola sulle protesi tripodiche e con sguardi sdegnati punta verso la cassa, ben disposta a sollevare un putiferio. Il cameriere abbandona l'espressione attonita e si mette di spalle per celare un sorrisone soddisfatto. Si stacca un'unghia dell'anulare destro e la depone sul piatto dell'hamburger. La scaglia d'argento sfrigola e forma un kanji corrosivo che a contatto col pomodoro brilla: No Expo 2105.   

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